venerdì 26 novembre 2010
lunedì 22 novembre 2010
C’è ancora chi crede nella cultura.
domenica 14 novembre 2010
13 novembre 2010 - Rocca di Cento
Mangia la foglia
Compagnia dello Zukkero
Il 13 novembre alla Rocca di Cento, si è svolta, durante la mostra degli inUTILI la performance della Compagnia dello Zukkero, gruppo ospite che ha contribuito a realizzare atmosfere di rara inUTILITA’.
Compagnia dello Zukkero sono Alessandra Adriana e Riccardo.
Interpreti in situ sono state Alessandra e Adriana che dopo avere sparso foglie sulle scale di accesso al piano superiore dove sono esposte le opere degli inUTILI, hanno distribuito fette di pane come fossero orme da seguire sui gradini. Siamo saliti tra foglie e fette e briciole di pane consapevoli dell’importanza di calpestare o meno quelle foglie o quelle fette di pane con tutta la sacralità che queste ultime indubbiamente rappresentano e la sensazione delle prime.
Siamo arrivati nella sala dell’ala nord est della Rocca dove era stato allestito un tappeto di foglie con intorno 14 morbidi cuscini dove siamo stati invitati ad accomodarci dalla voce di Riccardo che, tramite una connessione Skype, da Roma ha fatto da regia alla performance cfacendoci ascoltare musica di Beppe Cesari della scuola Merry Melodies di via Piella a Bologna, e impartendoci semplici indicazioni.
Una volta accomodati è stata delicatamente consegnata a ognuno dei 14 partecipanti una manciata di belle foglie dai caldi colori autunnali, giallo arancio rosso. Foglie di forma e dimensione diverse, con il loro fresco profumo.
Siamo rimasti così con quel dono naturale tra le mani mentre Alessandra e Adriana, che indossavano delle maschere semitrasparenti e una tuta blu, stimolavano i nostri sensi, i nostri corpi ad apprezzare quanto di semplicemente sorprendente arriva dal contatto con gli elementi della natura.
Ci hanno stropicciato delle foglie vicino alle orecchie, ci hanno invitato a concentrarci sul tatto, hanno accarezzato i nostri volti con i margini delle foglie.
Poi ogni manciata che tenevamo tra le mani l’abbiamo messa dentro ad un sacchetto trasparente che abbiamo chiuso, imitando le performer, formando un involucro pieno di aria e foglie, ogni sacchetto traslucente e voluminoso legato insieme agli altri ha assunto ai nostri occhi la forma di una chioma che Adriana, nel frattempo si era cambiata con abiti dai colori che ricordano le cortecce, ha indossato come fosse un albero, e muovendosi ha generato la suggestione acustica degli alberi mossi dal vento.
Riccardo ci ha invitati a seguirla “segui-te-là”, “segui-te-là”, lo abbiamo fatto tutti, siamo arrivati così nel cortile interno della Rocca, un ampio spazio a pianta quadrata con imponenti mura di mattoni e con un antico pozzo.
Adriana continuava a muoversi come fosse un albero, che irrequieto soffre delle violenze che l’uomo infligge sulla natura.
Dalle finestre del piano superiore Alessandra ha gettato una cascata di foglie che è scesa come un rito purificatore sulle nostre teste.
Una bambina, Nina, ha detto con lo stupore dell'infanzia: “sembra una nevicata!”.
Alessandra e Adriana hanno portato tutto il pane all’esterno della Rocca per nutrire gli animali, gli uccelli, come a completare il ciclo della natura. Le foglie e le briciole di pane poi sono state sparse nella terra, lasciate al loro naturale destino.
Grazie Compagnia dello Zukkero, ci avete invitato a vivere un po’ di più a contatto con la natura e con le cose semplici, ma importanti della vita.
martedì 9 novembre 2010
Mangia la foglia
mercoledì 3 novembre 2010
Solo una parola?
Sempre più spesso, sento la parola “inutile” sulla bocca della gente.
Parlando con gli amici, alla radio, per televisione sempre più spesso.
Per strada mi capita di passeggiare e intercettare uno stralcio di discussione e mi succede di sentire una frase come: “E’ inutile che…”. Di solito guardo in faccia chi lo ha detto.
Sono io che ho sviluppato, da qualche anno a questa parte, una particolare sensibilità a quella parola?
E’ una mia impressione oppure davvero stiamo vivendo un’epoca così inutile?
Fa parte della nostra società, del nostro quotidiano, della nostra vita?
Forse le persone stanno raggiungendo un livello di consapevolezza. La consapevolezza di quanto di superfluo c’è nel nostro tempo. Davvero superfluo, che va ben oltre il consumare.
Allora penso al contrario. Al concetto di necessario.
Cosa c’è di davvero necessario in quello che facciamo ogni giorno?
Che percentuale di spostamenti, movimenti, oggetti risponde a una vera necessità?
Se penso a ciò che è necessario nella mia vita non penso, ovviamente, solo ai bisogni fisiologici. Penso anche a tutto quello che mi aiuta a sognare, che nutre, la mia mente la mia curiosità. Al sacrosanto bisogno dell’uomo di conoscere, scoprire, conquistare.
Ma invece cosa devo fare ogni giorno, quali sono quelle che credo le mie priorità?
Ogni giorno vola veloce e sommando il tempo che impiego per cose inutili credo occupi una percentuale piuttosto alta.
Allora inutile è una parola che incarna questo momento. Quello che sta succedendo. Il vuoto. La noia. La noncuranza. La paralisi nell’impossibilità di dire “No grazie, non mi serve”. Non serve a me, al mio sentire. Al mio spirito, al mio corpo, alla mia mente.
Oppure è solo una parola come un’altra?
martedì 2 novembre 2010
Sabato 6 novembre ore 18 - Pecore & Zampogna
lunedì 1 novembre 2010
Secondo we di apertura della mostra degli inUTILI
Il secondo week end di apertura della Rocca, nonostante la pioggerellina, l’umidità e il deleterio cambio dell’ora, non ha scoraggiato i visitatori, che sono stati numerosi, oltre 200 presenze tra il sabato e la domenica.
Le sale del piano superiore della Rocca sono estremamente suggestive. La recente ristrutturazione, ha reso gli ambienti accoglienti ma sobri. La varietà delle nostre opere inUTILI, ha trovato nelle varie sale collocazioni suggestive che contribuiscono a valorizzarle.
I numerosi visitatori, incuriositi e sorpresi, guardando le opere esposte si trovano di fronte a molteplici stimoli, a spunti di riflessione, a occasioni per sorridere o stupirsi, oltre agli inevitabili punti di domanda stampati sulla fronte.
Opere multimediali, interattive, quadri, foto, sculture, marchingegni, video, installazioni, raccontano storie, denunciano disagi o stanchezze nei confronti della nostra società contemporanea, oppure rimangono piacevolmente sospese nel puro divertimento. Ogni artista secondo il proprio linguaggio, i propri sentimenti. Il proprio stile.
Tutto apparentemente all’insegna dell’inUTILITA’: una grande occasione (è importante osservare che inUTILI è scritto con “in” minuscolo e il “resto” tutto maiuscolo).
Una bella scusa, una provocazione, non solo per ridere e divertirsi, ma per far sentire la voce di ognuno di noi attraverso un canale estremamente trasversale. Quello dell’arte.
Fino al 21 novembre 2010 alla Rocca di Cento, Ferrara.